Le bande musicali, o le cosiddette Bande da giro, pugliesi è il più grande fenomeno di cultura popolare nel sud. Non c’è festa patronale che si rispetti senza fuochi, luminarie e bande musicali. Esse suscitano ancora un grande interesse, anche se l’epoca d’oro delle bande è ormai passata e si è esaurita la sua funzione sociale di “opera dei poveri” che aveva alla fine dell’800, quando ha contribuito a divulgare il melodramma tra le classi contadine.
Le bande sono formate da 50 elementi circa e sono ancora depositarie di una formula originale: riprodurre una classe di strumenti particolari quali i flicorni le parti vocali dell’opera lirica riservata ai soprani, tenori e baritoni, con la stessa poesia ed incanto del repertorio di Verdi, Puccini e Mascagni e con risultati straordinari. In più le bande non rinunciarono al loro ruolo originario, militare, popolare e dissacrante insieme. Tra le bande pugliesi più famose troviamo quelle di Francavilla Fontana, Lecce, Conversano, Squinzano e Gioia del Colle. Costituiscono un bene culturale ancora tutto da esplorare e rivitalizzare, come hanno affermato Riccardo Muti e Renzo Arbore: “pugliesi doc, come le Bande”.
Questo mio interesse per le bande è dovuto non solo al cercare di porre attenzione alle tradizioni della mia regione e a scoprirne lati ormai quasi dimenticati, ma è tesa anche a scoprire e investigare “l’Uuomo di Banda”. Infatti, sono rimasto incuriosito e interessato dalla loro vita nomade, dalla loro passione conseguita senza non pochi sacrifici, e soprattutto dalle parole del loro sguardo, insomma un interesse insolito, ma per me ne è valsa la pena per fare ancora una volta luce sulle mille sfaccettature della vita e dell’uomo.
Festa grande